Cultura aziendale e tempo
La gestione del tempo: da semplice competenza a fattore di sviluppo.
La sfida che ogni azienda oggi deve prioritariamente vincere è la trasmissione della propria cultura interna attraverso il comportamento dei suoi professionisti. Secondo Richard Donkin, eminente firma del Financial Times ed esperto di organizzazione aziendale e lavoro, il mondo del professionismo si trova alla fine dell’era del lavoro in ufficio, del cartellino timbrato, dell’età pensionabile fissa, della rigida divisione delle mansioni, ma soprattutto quella della netta distinzione tra tempo di lavoro e tempo libero, secondo le accezioni emerse dopo l’ultimo boom economico. Le imprese se vogliono rispondere in modo efficiente a questo nuovo contesto devono modificare radicalmente i loro modelli mentali, culturali, organizzativi e gestionali, contrapponendo valori di sviluppo, come conoscenza, competenza, capacità , flessibilità , motivazione, senso di appartenenza e collaborazione, a valori di conservazione come gerarchia, rigidità , ripetitività , presidi, scontro generazionale e indifferenza.
Alcuni colossi mondiali , come Microsoft e Google, hanno introdotto nella distribuzione della giornata lavorativa momenti che richiamano lo svago e la riproposizione della dimensione domestica e confidenziale all’interno del luogo fisico aziendale. I dipendenti di Google , non solo possono, ma devono andare a fare passeggiate con i colleghi, cucinare insieme, fare lunghi giri in bicicletta, scendere in campo per una partita a pallone, nuotare nella piscina aziendale, portare i cani in ufficio o persino, fare una sana dormita dopo pranzo. Una benefica rivoluzione della cultura del lavoro, ha coinvolto anche diversi illustri rappresentanti del Made in Italy, come Barilla, che hanno introdotto politiche di smart working nella loro gestione delle risorse. Questa strada risulta altamente remunerativa per l’azienda in due direzioni: quella della produttività dei luoghi che, ottimizzati per un numero inferiore e rotante di risorse, non vivono più situazioni di sottoutilizzo e inefficienza; quella della produttività delle persone che, immerse in un contesto ogni giorno differente, riversano una migliore qualità nel proprio agire.
Da queste considerazioni è facile inferire come il tempo, in particolare il suo impiego, diventi una risorsa dominante nel pensiero aziendale. Un elemento che diviene profittevole solo se gestito con cognizione e acume. La pianificazione nell’utilizzo proficuo degli spazi collettivi e del proprio tempo personale sta ascendendo dal ruolo di mera competenza a fattore di sviluppo generale, dal quale non è possibile prescindere per trasferire la propria immagine di efficienza e di cultura professionale proiettata al futuro. Un’azienda che voglia qualificarsi come un serio interlocutore per i propri clienti di riferimento non può ignorare la diffusione interna di una corretta visione nella gestione del tempo.
Gianni Negrini
trainer e coach per A.D. Global Solution
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